Conosciamoci meglio. #TROPICALINI edition ovvero lo spazio dedicato ai plant lovers della nostra community!
Nome: Zaelia Bishop
Professione: Artista
Pianta preferita: La Periploca Greca, rampicante misterioso e imprevedibile. I suoi fiori hanno su di me un effetto ipnotico,
sembrano creature degli abissi, ogni volta mi aspetto di vederli fluttuare in aria.
Pianta che ti ha dato più soddisfazioni: L’Aristolochia Gigantea, dopo sei mesi passati a studiarci con reciproca diffidenza ha improvvisamente superato i tre metri d’altezza, ricoprendosi di decine di enormi fiori. Sono passati tre anni, la diffidenza è scomparsa e rimane la gigantesca fioritura. Comunque, quella prima fase di corteggiamento è ancora una lezione importante.
Drama-plant: Tutte le Orchidee della mia vita, tragedie di proporzioni epiche. Prima di dover ricorrere alla magia nera, e dopo infiniti struggimenti e tentativi, ho rinunciato definitivamente.
Attività preferita: Minuziose potature, con una playlist death metal sparata a tutto volume. Anche, cambiare in continuazione disposizione di vasi e vasetti seguendo un ordine cromatico poi in realtà totalmente sballato.
Prima pianta in wish list: Lo Strongylodon Macrobotrys, praticamente la leggenda vivente del mondo dei rampicanti.
Che tipo di plant lover sei: Caotico, sono attratto dalla vastità del regno vegetale dunque ogni pianta, dalla giungla al deserto, vorrei trovasse uno spazio in casa.
Ogni quanto compri una pianta: Non ho un calendario, due o tre volte in un mese. In altri mesi, dieci. Quando non le compro comunque le recupero in giro. Alla fine, non c’è un tempo che sia senza una pianta nuova e diversa.
Cos’è per te ROMATROPICALE: Una scoperta, ogni volta. Di piante certo, soprattutto di nuova umanità. Però pure di di fantastici party. Quindi per me ha ogni volta è un’isola sempre diversa su cui sbarcare.
Come è iniziata la tua passione per le piante? Da ragazzino, andando con mio padre a raccogliere funghi nel bosco.
E’ stata una sorta di primo mistero, il bosco. Che poi ha fuso la curiosità botanica con il senso dell’avventura e dell’esplorazione.
Cos’è per te la Serra Empirica? Un altro mistero, dove ritrovare insieme rigore scientifico e incredibili storie delle avventure botaniche. Una serra alla fine è solo un’altra forma di biblioteca, o comunque di archivio da interrogare, e in cui scoperta e condivisione hanno davvero lo stesso sentiero. Questo è ancora il senso condiviso dal principio con Federico D’Orazio di Industrie Fluviali, che fisicamente ospita la Serra.
Progetti per il futuro? Sprezzante del pericolo, ci riprovo con le Orchidee.