5 BEGONIE DA CAPOGIRO

Le begonie sono senza dubbio tra le specie più affascinanti del mondo delle tropicali. Sono estremamente diverse l’una dall’altra, hanno colori spettacolari e richiedono una certa esperienza nella coltivazione. Ma che dire, una volta superati i timori iniziali, regalano sempre successi inaspettati. Tutto ciò le rende ancora più uniche ed appetibili per i collezionisti.

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Begonia Brevirimosa: La Queen

Proveniente dalle foreste pluviali della Nuova Guinea, è caratterizzata da grandi foglie dalla texture metallica e brillante. La sua variegatura fuxia è presente già in natura e se trova il suo habitat ideale, può svilupparsi fino a 3 metri di altezza!

Crescendo rigogliosa nel sottobosco, non ama la luce diretta, ma si accontenta di quella diffusa e una buona dose di umidità. Attenzione: quando la luce solare è troppo intensa, i bordi delle foglie si arricciano e si seccano! È quindi arrivato il momento di trovare una nuova collocazione per il vostro vaso.

Difficile da trovare, ma se vi capiterà di imbattervi in una sua talea, sarà impossibile resistervi!

Begonia amphioxus: La preziosa

Originaria del Borneo, questa “mini begonia”, è dotata di particolarissime foglie, dalla forma lanceolata e frastagliata. Il colore è di un verde quasi fosforescente, puntinato da pallini che oscillano dal rosso al marrone.

Per crescere al meglio nelle nostre indoor jungle, è consigliato tenerla in serra o in specifiche ampolle. L’umidità di cui ha bisogno è molto alta, è pertanto consigliato di mantenere il terreno – drenante – sempre bagnato. Se riesce ad acclimatarsi, regalerà piccoli fiorellini ricadenti.

Richiede una grande pazienza e determinazione, ma ne varrà la pena!

Begonia – Corallina – Snow: La democratica

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Simile alla più conosciuta Begonia maculata, la Corallina o Snow, è caratterizzata da foglie di grandi dimensioni, puntinate di bianco. L’effetto della puntinatura è molto intenso: sembrano infatti piccole lentiggini!

La sua coltivazione è piuttosto semplice, bisogna solo far attenzione alla posizione che le destiniamo: se troppo all’ ombra, rischiamo che i suoi colori brillanti perdano lucentezza e la sua variegatura venga meno; se sovraesposta alla luce, rischiamo di bruciare le foglie.

Insomma, tutto sta nel trovare il giusto equilibrio, come in tutte le cose

Begonia bipinnatifida: La difficile

Scoperta nei primi del ‘900, questa begonia si presenta come ramificata, con fusti cilindrici a zig-zag di colore rosso con nodi ingrossati.

La principale particolarità? Le foglie bipennatifide, dal colore verde scuro argentato con sfumature rosse!

Conosciuta anche come “Begonia foglia di felce”, ricorda infatti una felce. Ha dimensioni contenute, ci consiglia pertanto di coltivarla in terrario o in una serra riscaldata, in quanto richiede un’umidità costante tra i 70 e 90° e una temperatura superiore ai 15 gradi.

Sicuramente non tra le più facili, ma come tale, a dir poco irresistibile!

Begonia Bogneri: la rara

Non potevamo non parlarvi di lei, una delle begonie provenienti da un’unica, circoscritta, località sulla terra, precisamente da una montagna sulla penisola di Masoala, in Madagascar.

Prende il nome dal suo scopritore, il signor Bogner, che nel 1969, mentre era alla ricerca di aroidi, s’imbattè in questa begonia erbacea, unica nel suo genere, che proliferava infatti tra muschi, felci e pothos.

Si riconosce grazie alle sue foglie, strette e lunghe, di colore verde scuro, leggermente arrotondate sulla sommità. Il luogo ideale per la sua coltivazione è il terrario, sotto luce artificiale, per assicurarsi il normale sviluppo “a ciuffo” della pianta, ed avere un effetto sempreverde.

Per valorizzare l’aspetto estetico di questo esemplare, è consigliato coltivarla in muschio o torba, su sughero, favorendo un portamento ricadente. E voi, l’avevate mai sentita?

Regole generali per la coltivazione delle begonie:

Come regola generale, non annaffiate troppo le vostre begonie! Lasciate che il terreno si asciughi tra un’annaffiatura e l’altra.

Prima di procedere con l’annaffiatura, verificate l’umidità del terriccio, inserendo il dito nel vaso ed immergendolo di almeno 3 cm. Una begonia assetata, può essere rinvigorita da un’abbondante annaffiata, ma un’annaffiatura eccessiva può portare a problemi fungini più gravi o al marciume radicale.

Prediligete poi un mix di terriccio drenante (con l’inserimento di inerti come la perlite) e un vaso con fori per l’eliminazione dell’acqua in eccesso.

Sono molto facili da propagare: effettuate un taglio sotto uno dei nodi e posizionate la talea in acqua, sfagno, perlite o gettatela nella grow box!

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