Si possono coltivare, in idrocoltura, le piante grasse? Assolutamente sì! E come fare ce lo dice Melina – prima “guest editor” del nostro blog – nostra cara amica e talentuosa designer del brand CLAROPLANTS.
Per chi non lo conoscesse, è un marchio indipendente di design sostenibile, con sede a Cipro, che realizza supporti per la coltivazione delle piante esteticamente molto cool!

Melina è una grande fan della coltivazione delle piante in acqua, ne ha sperimentate di tutti i tipi ed è rimasta particolarmente affascinata dai cactus. Dobbiamo dire che si sposano molto bene con i suoi dischetti.
Introduzione:
Per idrocoltura si intende la coltivazione delle piante completamente in acqua, senza l’utilizzo del terreno, che spesso crea disordine nei rinvasi casalinghi.
Anche se può sembrare un concetto molto accademico e poco “hobbistico”, la coltivazione idroponica è sorprendentemente semplice e uno dei modi più gratificanti per sperimentare nuove crescite, nella vostra indoor jungle!
È un metodo perfetto anche per i principianti, pronti a cimentarsi con piante d’appartamento e giardinaggio!
Idrocoltura per piante grasse – ovvero come crescere cactus e piante grasse in acqua
Succulente e cactus sono alcune delle piante più particolari e carismatiche.
Sebbene queste piante siano note, per sopravvivere con pochissima assunzione di acqua, è possibile comunque coltivarle in idrocoltura.
Alcune persone sostengono che, cactus e piante grasse, non possano vivere a lungo in idroponica, e che quindi debbano essere invasati in terra una volta stabilizzati. “This is not the case”.
Il cactus sviluppa radici acquatiche e assorbe quanto necessario per nutrire la pianta e garantirle un’ottima esistenza!
5 motivi per cui vale la pena provare:

- Facile per i principianti. Anche se non si ha un pollice verde o un’esperienza pregressa con le piante, l’idrocoltura per piante grasse è un modo semplice per aggiungere un po’ di verde alla propria casa.
- Manutenzione minima. È sufficiente cambiare l’acqua settimanalmente, per evitare la formazione di alghe, ed aggiungere nutrienti (fertilizzante idroponico) con regolarità.
- Una soluzione di design per i vostri interni: l’idroponica è un ottimo modo per mostrare le vostre piante e tutte quelle bellissime radici! #rootporn
- È un’ottima attività da poter condividere con i propri bambini. C’è qualcosa di gratificante e poetico nel coltivare le proprie piante, notarne le evoluzioni e poter vedere anche le radici, che solitamente sono invece nascoste dal terreno.
- Le piante sono meno esposte agli attacchi dei parassiti. Vi pare poco?!
Ora che vi abbiamo convinto a seguirci nell’esperimento, vi suggeriamo due possibilità per intraprendere la vostra prima coltivazione in idrocoltura con una pianta grassa, come un cactus.
Come trasferire un cactus dalla terra all’acqua:
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1. Scegliete un piccolo esemplare di cactus (una succulenta), già radicati nel terreno. Preparate un bicchiere pieno d’acqua e il vostro dischetto Claroplants preferito.
2. Afferrate la pianta delicatamente e muovetela, lentamente, per estrarla dal vaso. Se state lavorando con un cactus spinoso, avvolgetelo in un canovaccio o in un giornale per proteggere le vostre mani, ed utilizzatelo per tenere la pianta dalla sua sommità. Rimuovete dalle radici, quanta più terra possibile, utilizzando le dita.
3. Per eliminare i residui di terra dalle radici, avvicinatele all’acqua corrente del rubinetto – a temperatura ambiente. Se necessario, aiutatevi con un pennello per rimuovere gli ultimi grumi.
4. Riempite un bicchiere d’acqua ed inserite le radici nel foro del dischetto Claroplants. Cambiate spesso l’acqua nei primi giorni prima del travaso, così da eliminare gli eventuali residui di terra, più ostinati! Con il tempo, si svilupperanno nuove radici acquatiche (bianche e più sottili)!
Nota: I dischetti Claroplants sono studiati in modo tale da mantenere la pianta sospesa, senza immergerla nell’acqua. Ciò previene il marciume radicale, consentendo il normale sviluppo della pianta!
Come far crescere un cactus in acqua, da talea

1. Con un coltello affilato e disinfettato, tagliate una sezione (un braccio) dalla pianta principale del cactus, così da creare una talea.
2. Posizionate il “pezzo di cactus” su un tovagliolo di carta asciutto e lasciatelo asciugare per una notte. Questo processo consente al taglio di guarire e riduce al minimo, la possibilità di formazione di marciume radicale.
3. Immergete la base della vostra talea in acqua (quanto basta affinchè sia appena immersa).
4. Posizionate il tutto in una zona calda della vostra casa, con luce indiretta, diffusa.
5. Attendete che si formino le prime radici e cambiate frequentemente l’acqua.
Speriamo che questo articolo “fuori dagli schemi” vi sia piaciuto, e che sia il primo di una lunga serie di esperimenti che possiamo condurre insieme – a distanza.
Inviateci le foto dei vostri cactus in idro o taggateci su Instagram.
Grazie ancora a Melina per aver condiviso con noi la guida, che solitamente rilascia ai partecipanti dei suoi workshop ciprioti, enjoy!
