Lo spazio dedicato a scintille creative per ispirare la green community!
Nome: Francesca Torresan
Professione: Faccio parte del team marketing di Teraplast, mi occupo di shooting, social media, comunicazione, copy, eventi interni come fiere e meeting aziendali, e molto altro.
Quando e come hai scoperto la tua passione per il mondo green?
Da quando ho aperto gli occhi, credo. Sono cresciuta in un paesino dell’Alto Vicentino, in mezzo ai campi, e ho avuto la fortuna di vivere selvatica tra il mio giardino e il vivaio fondato dai miei genitori. Mio padre progetta giardini e mia madre è florovivaista, quindi sono entrata in contatto con il verde e la natura da quando ho memoria. Ancora adesso, quando vado nel vivaio di mio padre, faccio delle passeggiate tra le piante per riconoscerle e farci due chiacchiere.
Raccontaci di più del tuo progetto “Santa Laguna”
Santa Laguna è il momento in cui il paesaggio diventa il proprio ritratto. Nel mio caso, fatto di velme, barene e aironi. Durante la fase di depressione personale che ha caratterizzato un periodo dell’anno scorso, andare in laguna era l’unica cosa che mi rasserenava per un attimo, mettendo a tacere il frullatore impazzito che avevo nella mente. Non ho potuto ignorare l’estrema somiglianza tra il mio stagnare e quello delle acque lagunari, che poi improvvisamente si popolano di vita, svelando i suoi stormi. E poi lui, l’airone, come un bagliore in tutto quel buio che avevo dentro, era lì ad aspettarmi. La laguna è stata specchio e porta. Mi ha condotta con la dolcezza e la sapidità delle sue acque verso una pace pura e semplice. Ci tenevo ad onorarla dandole spazio in una mostra che racchiudesse tutto questo.
3 aggettivi per descriverlo: Puro, salato, curativo.
In che modo le piante e la natura ispirano il tuo lavoro?
Sono costantemente coinvolta nel mondo botanico. Oltre che parte del mio vissuto e passione, ora sono parte anche del mio lavoro. La mia azienda produce piccole e grandi case per le piante, i vasi. Il momento degli shooting è sempre molto coinvolgente per me, perché rende possibile l’incontro tra due grandi compagne di vita: la natura e la fotografia.
Coltivi piante nel tuo studio o spazio di lavoro? Se sì, quali e come influiscono sul tuo ambiente creativo?
Sulla mia scrivania ho un’Alocasia Polly stupenda che ogni tanto, mentre lavoro, osservo per ricordarmi che cos’è la bellezza. A casa invece ho la giungla vera. Davanti alla finestra della mia camera c’è un mobiletto troppo piccolo per tutta la mia voglia di adottare piante. Ho una Zamioculcas Raven, che ha queste foglie nere pazzesche, delle piccole Begonie Rex, una Pilea un po’ pazzerella che si sta sviluppando in maniera molto punk, una talea gigante di Potos variegato, un’Edera canariensis e un’orchidea Colmanara Wildcat Yellow Butterfly viola che sto curando dalla cocciniglia.
Desideri per il futuro: Entrare nell’albo delle guide naturalistiche, vedere il bayou della Louisiana, il Vietnam, il Giappone e soprattutto coltivare un po’ di sana spiritualità assieme agli altri.
C’è un luogo o un giardino botanico che ti ha ispirato particolarmente?
L’Astico, sempre e per sempre. Il fiume delle mie zone dove vado a fare il bagno d’estate con gli amici.
Cos’è per te Roma Tropicale: Uno spazio di condivisione necessario, un momento verde inclusivo dove si parla assieme della cosa più importante che abbiamo, la natura.
Lasciaci con una canzone che ascolti quando ti occupi delle tue piante:
Domanda difficilissima, ce ne sono tante. Stamattina, mentre pulivo le foglie dell’orchidea, stavo ascoltando “Linked” di Bonobo.
Dove possiamo trovare e seguire i tuoi progetti?
Sul mio profilo Instagram: @fujiviaconme