Conosciamoci meglio. #TROPICALINI edition ovvero lo spazio dedicato ai plant lovers della nostra community!
Nome: Alessandro (aka orchidsplace)
Professione: Studio restauro di dipinti su tela e tavola e storia dell’Arte medievale
Pianta preferita: Tra le tante che amo sceglierei l’Aeranthes ramosa, è l’orchidea che mi ha fatto appassionare molto alle Angrecoidi e mi ricorda che un giorno riuscirò a realizzare il sogno di esplorare il Madagascar.
Pianta che ti ha dato più soddisfazioni: tutte le orchidee da clima freddo che sopravvivono ad agenti patogeni. Proprio ora si sta preparando a fiorire un’Aeranthes grandiflora sopravvissuta a una batteriosi e a un’infestazione da ragnetto rosso.
Drama-plant: questa è facile, l’Angraecum viguieri, è la prima a morire con il caldo estivo.
Attività preferita: perdere tempo a fare il tetris con le piante in orchidario, ogni singolo centimetro quadrato è prezioso!
Prima pianta in wish list: fino a poco tempo fa era l’Angraecum sororium ma per un colpo di fortuna sono riuscito a trovarlo all’ultima edizione di Orchidee dal Mondo a Monte Porzio Catone.
Che tipo di plant lover sei: collezionista e studioso in parti uguali: ho deciso di specializzarmi principalmente in Angrecoidi e orchidee afille.
Per me è importante conoscere in manera approfondita la coltivazione di un genere specifico di orchidee prima di iniziarne un altro.
Ogni quanto compri una pianta: faccio il pieno in primavera e autunno, quando le temperature miti permettono di comprare on-line in sicurezza e quando ci sono molti eventi e mostre-mercato.
Cos’è per te ROMATROPICALE: una community variegata e dinamica, amo particolarmente il blog, ricchissimo di informazioni utili soprattutto per una grande parte di piante che non conosco e di racconti di altri appassionati come me.
Come è iniziata la tua passione per le orchidee? Le orchidee sono il tema di fondo della mia infanzia: andare a cercare orchidee spontanee per fotografarle in diapositiva era il momento in cui vedevo i miei genitori davvero uniti e complici, mio padre amava la fotografia naturalistica e mia madre amava le piante. I migliori ricordi della mia infanzia sono le passeggiate nel bosco con i miei, ogni volta era come trovare un piccolo tesoro, un oggetto prezioso custodito dalla foresta, da osservare e da rispettare.
Crescendo ho ereditato entrambi questi caratteri da loro, che ho espresso nelle orchidee tropicali: la coltivazione di mia madre e la fotografia di mio padre.
Progetti per il futuro? Dedicarmi sempre di più al progetto a cui ho preso parte da quasi un anno, i Piccoli Orchidofili. Una realtà in crescita che ha unito appassionati di orchidee di vari livelli, più e meno esperti, ma che soprattutto mi ha permesso di instaurare legami di affetto sincero con le altre admin. Per la prima volta coltivare orchidee è diventato per me un’esperienza non solo privata ma anche comunitaria. Nel nostro gruppo ognuno offre la propria esperienza in maniera libera a beneficio di tutti: è così che cresciamo come esseri umani, di pari passo con le nostre piante.