Festival International des Jardins di Chaumont-sur-Loire

Il Festival International des Jardins di Chaumont-sur-Loire è l’appuntamento annuale dedicato alle creazioni paesaggistiche contemporanee, punto di riferimento nel settore della Green art.

Festival International des Jardins di Chaumont-sur-Loire

Architetti del paesaggio, designers, artisti ed esperti di botanica di tutto il mondo progettano circa trenta giardini in lotti di 200 mt quadri, con un tema diverso ogni anno. Nell’iconica Tenuta di Chaumont Sur Loire, primo centro interamente dedicato alla relazione tra cultura e natura, si è svolta la 31esima edizione del festival, questa volta dedicata al “Giardino Resiliente”.

Essere resiliente è fare di una difficoltà una forza; tutto deve essere messo in atto per rafforzare la resilienza dei nostri giardini, anticipare, agire e restituire gli spazi alla natura grazie alla permacultura, a foreste commestibili e corridoi verdi.

Fragilità, squilibrio e incertezza del futuro, sono al centro delle preoccupazioni quotidiane ed suggeriscono, ad ognuno di noi, la necessità di adattarsi a un clima che cambia. Come? Minimizzando gli effetti deleteri delle temperature elevate e rendendoci consapevoli di ogni singola scelta e comportamento che adottiamo.

Ecco 6 dei giardini che più ci hanno colpito:

LE JARDIN DE LA SERRE

(Patrick Nadeau, Francia)

L’installazione di Patrick Nadeau nella serra della Tenuta di Chaumont-sur-Loire propone una pioggia di Tillandsia che attraversa in tutta la sua altezza e in modo quasi furtivo il groviglio di piante tropicali.

LE JARDIN PATCHWORK

Le jardin patchwork

(Annelies Dijkman/Lau Heemskerk PAESI BASSI)

L’origine di questo giardino commestibile nasce dalla volontà di ottenere un’autonomia alimentare. Nel corso dei secoli il giardino si è evoluto nelle sue forme e funzioni. Oggi subisce la pressione del cambiamento climatico che rende difficile la sopravvivenza delle piante. Allo stesso tempo, le minacce di guerra rendono il mondo attuale instabile. La resilienza è diventata necessaria in tutti i campi ed il giardino può esserne il migliore esempio.

Intende tornare all’essenziale, creando un luogo piacevole nel quale approfittare di una varietà di piante e arbusti commestibili. Si tratta di un allestimento di bulbi a forma di “patchwork”, piante annuali e perenni che fioriscono in varie stagioni, circondate da arbusti e piante tappezzanti. Pergolati con piante rampicanti conferiscono la giusta ombra alle fioriture di Hemerocallis, bulbi di Camassia e Topinambur.

Il giardino è anche un serbatoio per la diversità, un paradiso per api, farfalle e altri insetti. Le piante sono volutamente selezionate da tutto il mondo dato che il cambiamento climatico permette di coltivarne lì dove anni fa era impensabile. Espressione di un interesse per altre culture, Le Jardin Patchwork apre uno spazio di comfort, in grado di nutrire sia il corpo che la mente e proporre un’esperienza solidale.

LE JARDIN DES CHÊNES

LE JARDIN DES CHÊNES

(Nicola Hills/Anthony Hills, Regno Unito)

Tramite un sentiero di stipa a spirale, fiancheggiato da querce in diverse fasi di crescita e accompagnato da varie bulbose, il giardino si ispira a un poema di Robert MacFarlane e Jackie Morris contenuto nella loro opera “The Lost Spells” e risponde a un tema di ricerca internazionale che afferma che le querce (Chênes) si sono velocemente adeguate al cambiamento climatico durante l’Antropocene, rivelandosi essere l’incarnazione della resilienza.

LE JARDIN DE LA FONTAINE ANÉMONE

LE JARDIN DE LA FONTAINE ANÉMONE

(Jean Philippe Poirée-Ville, Francia)

Le jardin de la fontaine anémone è un invito alla meditazione. I tentacoli vegetali, ricamati come un tappeto persiano, si aggrovigliano e attirano il visitatore verso l’acqua della fontana.

LA SERRE EXTRAORDINARIE

La serre Extraordinaire

Questa straordinaria serra ogivale è un invito a scoprire le piante delle zone tropicali e degli ambienti aridi del nostro pianeta e contiene piante epifite e xerofite.

LE CHANT DU SEL

LE CHANT DU SEL

(Félix DE ROSEN/Éric FUTERFAS/Bruno DEROZIER, Stati Uniti/Francia)

L’innalzamento del livello del mare minaccia le comunità e gli ecosistemi di tutto il mondo. Stime prevedono un innalzamento di almeno 60 cm entro il 2100. La risposta più frequente a questo problema è stata di conservare le nostre città, i nostri campi e le nostre comunità fuori dalla portata di tale innalzamento.

E se invece imparassimo a coesistere con l’acqua salata anziché evitarla? Le Chant du Sel (Il Canto del Sale) è un giardino interamente composto da piante adatte ad alti livelli di salinità, chiamate anche piante alofile.

Infine ecco il Castello di Chaumont in tutta la sua magia.

Castello di Chaumont

Foto e scrittura a cura di Giulio Michelini, in arte Bloom Forever.